Terapia Cognitivo Comportamentale: caratteristiche
L’intervento COGNITIVO-COMPORTAMENTALE applicato a soggetti in età evolutiva ha la caratteristica di essere, nella maggior parte dei casi, un tipo d’intervento breve, strutturato e basato sul principio che pensiero,emozione e comportamento sono tre aspetti del funzionamento dell’individuo che interagiscono in continuazione influenzandosi reciprocamente (Kendall,1993).
La terapia cognitivo comportamentale è una terapia che agisce in un ampio raggio di problemi psicologici, come la depressione, l’ansia, la rabbia, i conflitti coniugali, le paure, l’abuso/dipendenza da sostanze, il disturbo da deficit di attenzione/iperattività, i disturbi di personalità, del comportamento alimentare, il ritardo mentale, l’oppositività e i disturbi della condotta.
Terapia Cognitivo Comportamentale: focus Terapia
Il focus della terapia è incentrato su come pensi, agisci, comunichi oggi piuttosto che sulle esperienze dell’infanzia: si insegna al paziente il legame esistente tra pensieri, stati d’animo, emozioni e comportamenti, e una volta compreso tale legame, si propongono una serie di tecniche sia comportamentali che cognitive per affrontare le difficoltà. Inoltre, dal momento che il paziente apprende ad auto-aiutarsi, diviene abile nel mantenere i miglioramenti acquisiti durante la terapia anche dopo la fine di questa.
Esattamente come richiesto dal personal trainer in palestra, la terapia cognitivo – comportamentale richiede che si faccia esercizio anche in mancanza del terapeuta, attraverso precisi homework (compiti a casa). Ciò che si apprende in terapia è ciò che occorre si possieda e che diventi proprio, al di fuori della terapia.
Terapia Cognitivo Comportamentale: “agenda” paziente – terapeuta
La terapia prevede che all’inizio di ogni incontro paziente e terapeuta decidano un ordine del giorno che contenga le cose da fare. Tale “agenda” può includere la revisione di ciò che è stato affrontato nelle precedenti sedute, i compiti a casa, uno o due problemi contingenti, una revisione finale di quanto appreso nella seduta attuale. Lo scopo è quello di cercare di risolvere i problemi in maniera attiva.
La terapia cognitivo – comportamentale mira ad incrementare le abilità già presenti nell’individuo e successivamente a generalizzare tali abilità in vari contesti e situazioni; solo in un secondo momento si focalizza sull’eliminazione di condotte disfunzionali e dannose.
In età evolutiva lo psicologo cognitivo-comportamentale genera esperienze di apprendimento che inducono il bambino alla modificazione di processi cognitivi, reazioni emotive e comportamenti disfunzionali.
Dott.ssa Camilla Pierattini (Psicologa Associazione Dahlia)